
Tra tutte le paste secche della tradizione napoletana, gli affocagatte sono quelle delle quali si ha più lunga memoria: per intuire l'antichità dell'origine di questi biscotti da famiglia, essenzialmente rustici e poveri, basti pensare che le loro caratteristiche corrispondono pienamente a quelle del dolciume che, già nel X secolo a.C., i latini chiamavano panis biscotus, vale a dire pane cotto due volte.
La particolarità degli affocagatte sta proprio nella loro
preparazione: essendo costituiti da ingredienti quasi esclusivamente
secchi ed essendo cotti in due fasi (in acqua bollente prima, in forno
dopo), questi biscotti si prestavano, fin dalle origini, ad essere conservati per molti
giorni.
Il loro nome un po' buffo e pittoresco riassume efficacemente la loro natura: il verbo affucà, in napoletano, significa soffocare, e il termine affocagatte, utilizzato dai pisciavinnoli napoletani qualche secolo fa, stava ad indicare una qualità di pesciolini così poco pregevoli e liscosi da esser gettati in pasto ai gatti.
In origine queste paste secche venivano servite semplici o tuttalpiù ricoperte di miele, ma in occasione delle ricorrenze più importanti potevano essere annasprate (cioè ricoperte con un po’ di ghiaccia fondente preparata a caldo) e servite, sulle tavole delle famiglie meno abbienti, come se fossero dei veri e propri dolci.
Oggi purtroppo la tradizione di preparare gli affocagatte in casa è andata perduta, ma per fortuna su qualche bancarella di periferia o nelle sagre di paese è ancora possibile trovare questi biscotti nella loro versione annasprata. Ed è in questa versione con il naspro che anch'io li propongo a voi!
«AFFOCAGATTE»
dosi per circa 30 biscotti
dosi per circa 30 biscotti
per l'impasto
300 gr di farina
3 uova intere
100 gr di zucchero
un pizzico di bicarbonato
3 uova intere
100 gr di zucchero
un pizzico di bicarbonato
per il naspro
150 gr di zucchero
50 gr di acqua
una puntina di bicarbonato
50 gr di acqua
una puntina di bicarbonato
Su una spianatoia, disporre la farina a fontana e mettere nel mezzo le uova, il sale e il bicarbonato. Lavorare fino a ottenere una pasta piuttosto morbida.
Formare con l'impasto dei rotoli dello spessore di un dito e mezzo e della lunghezza di 15 cm e dare a ciascuno la forma di una ciambella o di un grosso tarallo.
Mettere a bollire dell'acqua in una pentola capiente e, appena sobbolle, calarvi le ciambelle ottenute. Quando vengono a galla, scolarle delicatamente con l'aiuto di una schiumarola e lasciarle asciugare per qualche minuto su un canovaccio asciutto e pulito.
Formare con l'impasto dei rotoli dello spessore di un dito e mezzo e della lunghezza di 15 cm e dare a ciascuno la forma di una ciambella o di un grosso tarallo.
Mettere a bollire dell'acqua in una pentola capiente e, appena sobbolle, calarvi le ciambelle ottenute. Quando vengono a galla, scolarle delicatamente con l'aiuto di una schiumarola e lasciarle asciugare per qualche minuto su un canovaccio asciutto e pulito.
Con la punta di un coltello, incidere ciascuna ciambella tutt'intorno, a mezza altezza, e collocarle su una teglia leggermente unta.
Cuocere gli affocagatte in forno preriscaldato a 170°C fino a che non risultino dorati.
Cuocere gli affocagatte in forno preriscaldato a 170°C fino a che non risultino dorati.
In una piccola casseruola, versare tutti gli ingredienti per il naspro e cuocere mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.
La ghiaccia sarà pronta quando la leggera schiuma formatasi inizialmente lascerà il posto a tante bolle e lo sciroppo sottostante apparirà leggermente imbiondito.
Togliere dal fuoco e annasprare i biscotti, pennellando generosamente la superficie di ciascuno di essi con lo sciroppo ottenuto. Lasciar raffreddare su una gratella per almeno un’ora prima di servire o comunque fino a quando il naspro non si sarà solidificato, assumendo un colore biancastro.
La ghiaccia sarà pronta quando la leggera schiuma formatasi inizialmente lascerà il posto a tante bolle e lo sciroppo sottostante apparirà leggermente imbiondito.
Togliere dal fuoco e annasprare i biscotti, pennellando generosamente la superficie di ciascuno di essi con lo sciroppo ottenuto. Lasciar raffreddare su una gratella per almeno un’ora prima di servire o comunque fino a quando il naspro non si sarà solidificato, assumendo un colore biancastro.
wow, visto nel libro senza foto non mi ispiravano per niente, invece i tuoi mi piacciono proprio, grazie per la ricetta
RispondiEliminanon si finisce mai di scoprire cose nuove, davvero non li avevo neanche mai sentiti nominare! grazie per la ricetta e in bocca al lupo per il contest!
RispondiEliminanon li avevo mai sentiti nominare, ma ora con la ricetta li potrò assaggiare !!!!!!!!!!
RispondiEliminaChe particolari biscottini dal nome simpatico!!!!! E son facilissimid a fare.. baci e buona giornata ;-)
RispondiEliminaIN bocca al lupo per il contest!! Il nome mi ricorda gli "affucaparrini" ma l'impasto è completamente diverso e anche la storia!! Davvero interessante:)
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