L'origine del nome affonda le proprie radici nel passato, quando le massaie preparavano questo dolce con la farina di miglio, un cereale molto umile che, in epoca moderna, è stato sostituito dalla semola di granoturco. Uno degli ingredienti principali del migliaccio è, infatti, il semolino, e la sua ricetta altro non è che la versione povera del ripieno delle più note ed elaborate sfogliatelle napoletane.
Essendo una preparazione a base di ingredienti che difficilmente mancavano anche nelle case più modeste, questa sorta di crema cotta in forno appare in varie versioni (perfino salate) nelle tradizioni culinarie di diverse regioni d'Italia. La versione dolce napoletana ricorda un po' un altro classico della pasticceria partenopea, la pastiera pasquale, in quanto come quest'ultima prevede, tra gli ingredienti, la ricotta.
Come capita per tanti dolci regionali di memoriale tradizione, anche per il migliaccio non esiste la ricetta originale, ma ogni famiglia tende a seguire quella che di generazione in generazione si tramanda. Facendo una ricerca sul mio libro dedicato alla pasticceria napoletana ho scoperto che la ricetta di casa mia non si discosta molto da quella "originale", se non per il fatto che, a differenza di quest'ultima, non prevede i pinoli e l'uva passa, bensì solamente i canditi misti.
Io ho apportato qualche piccola, ulteriore modifica alla mia ricetta, addizionando ai canditi misti una nota in più di scorzette d'arancia candite, aggiungendo la zeste di mezza arancia insieme a quella di mezzo limone, ed eliminando completamente il burro (che, data la naturale cremosità dell'impasto dovuta anche alla presenza della ricotta, secondo me non era indispensabile).
Il risultato finale? Un dolce delicatissimo, compatto eppure scioglievole al palato, con quel che di rustico dato dalla lieve crosticina che si forma in superficie e la fresca nota conferitagli dai profumi agrumati.
Io ho apportato qualche piccola, ulteriore modifica alla mia ricetta, addizionando ai canditi misti una nota in più di scorzette d'arancia candite, aggiungendo la zeste di mezza arancia insieme a quella di mezzo limone, ed eliminando completamente il burro (che, data la naturale cremosità dell'impasto dovuta anche alla presenza della ricotta, secondo me non era indispensabile).
Il risultato finale? Un dolce delicatissimo, compatto eppure scioglievole al palato, con quel che di rustico dato dalla lieve crosticina che si forma in superficie e la fresca nota conferitagli dai profumi agrumati.
Per donare un aroma ancor più intenso e ricco al migliaccio si usa aggiungere, a scelta, del liquore d'anice o limoncello... secondo voi, da buona napoletana, io quale ho scelto?!
Il migliaccio napoletano (per uno stampo da 22 cm)
Semolino (io Molino Chiavazza), 125 g
Acqua, 350 ml
Latte, 150 ml
Zeste di 1/2 arancia biologica
Zeste di 1/2 limone biologico
Canditi misti (io Crispo), 1 cucchiaio
Scorzette d'arancia candite (io Crispo), 1 cucchiaino
Ricotta, 130 g
Zucchero, 160 g
Uova, 2
Limoncello, 1 cucchiaio
Sale, 1 pizzico
Versare l'acqua e il latte in una boule di vetro o in una pentola di medie dimensioni e porre su fiamma vivace.
Al primo bollore, abbassare la fiamma al minimo e versare a pioggia il semolino, mescolando bene con una forchetta per evitare la formazione di grumi. Basterà appena un minuto perché la semola assorba i liquidi, assumendo una consistenza simile a quella di una polenta.
Tenere da parte il semolino e lasciar intiepidire.
Nel frattempo prelevare le zesti degli agrumi con un pelapatate e frullarle nel mixer insieme ai canditi.
In una terrina abbastanza capiente montare, con l'aiuto di una frusta elettrica, le uova con lo zucchero, fino a ottenere un composto spumoso. Unirvi la ricotta, i canditi frullati insieme alle zesti degli agrumi, il cucchiaio di limoncello e, infine, il semolino preparato in precedenza. Continuare ad amalgamare con la frusta elettrica il composto fino a che risulti omogeneo e piuttosto cremoso.
Versare l'insieme in uno stampo unto e infarinato (io ho preferito utilizzare la Semola rimacinata di grano duro Molino Chiavazza); poiché il risultato finale dovrà essere piuttosto sottile, lo spessore del composto versato nello stampo non dovrà superare i 2-3 cm.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 45 minuti, o comunque fino a quando la superficie non risulterà ben dorata.
Tagliare a fette (rigorosamente nella teglia di cottura e solo una volta freddo) e servire al naturale o, se si vuole, con una leggera spolverata di zucchero a velo.
Tagliare a fette (rigorosamente nella teglia di cottura e solo una volta freddo) e servire al naturale o, se si vuole, con una leggera spolverata di zucchero a velo.
Buon Carnevale a tutti voi!
Con questa ricetta partecipo al contest del Molino Chiavazza "Mani in pasta - I dolci del Carnevale"
non conoscevo questa ricetta, è favolosa, me la segno
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRaffaella, tu e Yrma avete fatto due migliaccio uno più buono di un altro!!! Adesso la mia curiosità di assaggiarlo è aumentata in maniera esponenziale!!! Brava!
EliminaElly cara, mi fa piacere che ti abbia affascinato il migliaccio! ^-^ In verità è un dolce molto delicato, ma forse è proprio grazie alla sua semplicità che piace proprio a tutti, sia grandi che piccini!
EliminaSiccome il Carnevale è, quasi sempre, voce del verbo "friggere", io non potevo non puntare una lucina su un dolce della mia tradizione regionale che fosse da forno! Le versioni possibili sono tante... c'è chi usa tanta ricotta quanto semolino, chi ne mette meno e chi addirittura la omette totalmente, chi utilizza 8 uova su 250 g di semolino e chi aromatizza con la vaniglia al posto degli agrumi o dell'anice... insomma, largo alla fantasia e provalo! ^-^
Bacioni!
Deve essere squisito.. Io quest'anno non ho fatto 1 dolce carnevalesco.. batto la fiacca! ahahaha baci e buona domenica :-)
RispondiEliminaClaudietta, un dolcino, anche uno solo, almeno per il Martedì grasso, ci vuole! ^-^
EliminaDomani o al più martedì mattina posto la ricetta del mio sanguinaccio pronto in 4 minuti esatti: se non dovesse venirti alcuna idea veloce in mente, affidati anche tu al potere delle microonde... è il mio migliore alleato quando batto la fiacca anch'io! :p Bacioni!
ma che bello, sono curiosissima!!! non l'ho mai mangiato, però a vederlo e a leggerlo mi attira tantissimo!
RispondiEliminaanche la pastiera, finché non l'ho assaggiata non sapevo mi piacesse.. una volta ne mangiai una fetta da una signora che l'aveva fatta in casa per la prima volta... una cosa orribile, assurdamente cattiva!!! scommetto che se però assaggio il tuo migliaccio mi piacerà subito!
Ahahahahah!!! Dony ti capisco benissimo, mai fidarsi ciecamente di una pastiera! ^_______^
EliminaAnche a me è capitato di mangiarne di pessime, un paio di volte! La frolla esterna, alla classica maniera, è difficile farla cattiva, ma se il ripieno non cuoce benissimo in ogni fase della sua cottura... ci mangiamo una zuppa di grano cotto in crosta! O_O aaaaaaaahhh!!!
Che risate mi hai fatto fare! :D
Comunque sul migliaccio posso garantire: non è molto simile alla pastiera nel sapore, quanto piuttosto nei principi della preparazione e nella comunanza di alcuni ingredienti! Se aspetti che la superficie acquisti un bel colore dorato e che raffreddi prima di consumarlo, non ti delude! ^-^
Grazieee cara! :*
Non conoscevo questo dolce e mi sembra davvero molto buono, ma se lo provo, tolgo i canditi.. non li amo molto :D
RispondiEliminaSei stata davvero bravissima mia cara, c'è poco da dire :)
Buona domenica, ti abbraccio forte!
Grazie Ile bella! I canditi interi in questo dolce così delicato non piacciono neanche a me, ma tritati fine insieme alle zesti d'arancia e limone danno una nota profumata e dolce in più che fa decidamente la differenza!
EliminaUn bacione tesoro! :*
non ho mai nemmeno sentito nominare questo dolce! si impara sempre qualcosa con i blog :)
RispondiEliminaMonica mi fa piacere essere tornata "utile" a te e ad altri per scoprire una cosa poco nota! ^-^
EliminaIo, informandomi sulle origini del migliaccio, mi sono trovata in difficoltà perché a quanto pare la versione un po' più conosciuta è quella dell'Emilia-Romagna ricca di frutta secca, oltre che candita! ^-^
Un abbraccio cara! :*
che bello scoprire le varie ricette regionali! e questo migliaccio davvero delizioso!
RispondiElimina@TUTTI: Sono contentissima di aver permesso a parecchi di voi di conoscere un dolce appartenente alla mia tradizione regionale e tipico del Carnevale, e sono anche molto felice che abbiate accolto con piacere la mia proposta! *-*
RispondiEliminaUn abbraccio grande! :*
Visto che io non amo per niente friggere e invece adoooooooooooooooro la ricotta, ovune essa sia, è il dolce di Carnevale su misura per me :) E così smaltisco anche il semolino in dispensa. Due piccioni con un dolce mica poco ;) Baciotti bella, buona serata
RispondiEliminaFede siamo in due a non preferire le fritture!!! In verità sono parecchie le cose che preferiamo entrambe! :p
EliminaQuesto dolce ti piacerebbe, ne sono sicura. Un bacione cara! :*
troppo buono il semolino!
RispondiEliminaEccomiiiiiiiii:-)))Ciao Raffaella!!!Pur avendoti risposto sul mio blog non resisto e vengo anche da te! Ed ecco anche il tuo migliaccio!!!bello altooooooo (sì, avrei dovuto usare uno stampo più piccolo ma ha prevalso in me la voglia di usare lo stampo giallo, mi son detta:facciamoci un po' di cromoterapia, va;-)) Complimenti!!!Noto che più o meno la ricetta somiglia, io ho rafforzato l'aroma arancia con 1 fialetta (oltre che le scorzette candite come te) e ho aggiunto una di vaniglia anche (che devo fare l'adoro!!). Noto anche la presenza di due sole uova nella tua....la prossima volta la provooooo!!!!(anche perchè il colesterolo incalza :-DDD)Sono felice tu sia passata da me e..a presto allora!!
RispondiEliminaCiao Yrma, grazie mille per essere passata anche tu da me per sbirciare il mio migliaccio!!! Davvero sembra alto? Credo che la mia scarsa abilità fotografica inganni un po', perché in realtà è alto appena poco più di 2 cm! ^-^
EliminaIl tuo migliaccio è bellissimo e particolare, dal sapore più vanigliato e avvolgente rispetto al mio, data la presenza, in proporzione, di un maggior numero di uova... ma qui a casa mia i dolci ricchi di uova non hanno mai destato molte simpatie, e la sottoscritta cerca di limitare sempre al massimo l'utilizzo di aromi sintetici, quindi il migliaccio di casa Kaori non poteva che prevedere poche uova e tanti profumi agrumati naturali! ^-^
Un abbraccio e grazie a te!!! A presto! :*
Le chiacchiere e il sanguinaccio appartengono anche alla tradizione delle mie parti, il migliaccio invece non lo conosco, mai provato! E sarei veramente curiosa di assaggiarlo!...quasi quasi faccio un salto da te :)!
RispondiEliminaun bacione!
Emy davvero anche da te si chiamano chiacchiere? Eh sì, il sanguinaccio è più noto in diverse regioni del Sud Italia! *-*
EliminaQuasi quasi io ti direi: una fetta di migliaccio a te e una sofficissima ciambella fritta delle tue a me!!! :*
Non conoscevo questo dolce, deve essere troppo buono!!!!
RispondiEliminaAdoro il migliaccio! E' un dolce che faccio ogni carnevale anche io :)
RispondiEliminaDavvero Laura? Ma allora nel tuo cuore c'è davvero un po' di Napoli! *-*
Eliminache bello questo dolce, grazie di avercelo fatto conoscere, pur essendo mia mamma napoletano non lo conoscevo! baciotti Helga
RispondiEliminaHelga sono contenta di aver fatto scoprire anche a te l'esistenza di questo dolce! :D
EliminaSarà che è tanto semplice e distante dai fritti esuberanti e calorici del Carnevale che ormai lo preparano in pochi... eppure quando lo presenti in tavola è il primo dolce a sparire e a far felici proprio tutti!
Un abbraccio! :*
Questo dolce è buonissimo!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminacomplimenti deicatissima
RispondiElimina@TUTTE: Grazie ancora di cuore per tutti i vostri gentilissimi pensieri!!! :*
RispondiEliminaMa Raffaella sei stata bravissima,ma ti dò un'altra bella notizia se ancora non lo sai,fai parte delle vincitrici del contest di Molini Chiavazza!!!Bravissimaaaaaaaaaaa ^_^ questa volta però io non sono tra voi,ma non importa,sarà per un'altra volta ^_^ Un bacionee
RispondiEliminaBuongiorno Raffaella! Sono Daria e da oggi leggo il suo blog. Sono apassionata dell cucina italiana ed io avevo preparato questa ricetta. e' molto buono!!!
RispondiElimina